Carpenedolo

CARPENEDOLO
Quest’anno la festa del 27 ottobre, in onore di S.Teresa Verzeri, è stata celebrata in parrocchia, grazie al giorno festivo. In accordo con i nostri sacerdoti, che sempre ci offrono benevolenza, abbiamo dato appuntamento ai bambini e ai genitori della scuola all’Eucaristia delle 10.15. Erano presenti tutti i ragazzi della catechesi, i catechisti e molti adulti. Don Riccardo il parroco, ha sottolineato il valore della presenza di una comunità religiosa all’interno di una comunità parrocchiale , presenza che dà ulteriore valore a una scuola cattolica, in cui i bambini possono mettere radici per una crescita integrale.
Un gruppo di bambini, all’offertorio, ha portato un disegno raffigurante S. Teresa, riempiendo così il cavalletto di svariati volti, fino formare un grande puzzle della nostra fondatrice. Alla fine della celebrazione ci sono stati augurati ancora 150 anni di presenza… certo da lassù, nella comunione dei Santi!
Nella serata del 9 novembre si svolgerà nella CHIESA SACRO CUORE, il primo incontro per i genitori che hanno perso un figlio/a. Il gruppo si chiama :”FIGLI IN CIELO”. Speriamo che questo primo passo sia l’inizio di un cammino dal quale famiglie tanto provate possano attingere forza per attraversare il grande dolore che stanno vivendo.
Il 20 novembre alle ore 20.30 ci sarà il primo incontro per i genitori con la psicopedagogista Mariella Bombardieri sul tema: ”SAPER CREARE RELAZIONI EFFICACI TRA GENITORI E FIGLI”. All’ incontro sono invitate tutte le famiglie di Carpenedolo.

Per chi sono io?

La classe 4C del Liceo delle Scienze Umane, accompagnata da suor Rosa e dalla prof.ssa Rossi, ha partecipato a una giornata presso l’Istituto del Sacro Cuore di Brescia, insieme alle suore presenti in struttura, con l’obiettivo di riflettere sulla domanda: ‘Per chi sono io?’
Partendo dalle parole di Papa Francesco:
“I giovani devono porsi una domanda importante: Per chi sono io? Quando accoglieranno nel cuore la risposta a questa domanda, troveranno il senso più profondo della loro esistenza e saranno persone trasfigurate dalla gioia.”
 
                                                         

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Grande Festa

Una grande festa per la Comunità Religiosa

Una celebrazione emozionante quella che abbiamo vissuto sabato 6 maggio nella comunità di Bergamo bassa.
Sr Ancy ha pronunciato il suo “Si” definitivo nella nostra Famiglia Religiosa.

Quanti sguardi, sorridi, incontri; quanta commozione e quanti gesti hanno segnato la nostra Comunità per questo grande Dono.
Il Signore ama la sua Chiesa e non smette mai di stupirci e di regalarci gioie grandi.
A noi il compito di fidarci e affidarci sempre, proprio come ha fatto anche Santa Teresa quando ha pensato e guidato la nascita del nostro Istituto.
Che Dio sia sempre la tua guida, Sr Ancy, e che ogni giorno e per sempre tu possa rinnovare il tuo Sì nelle sue mani.

   

... NON POSSIAMO DIRTI ADDIO...

Non possiamo dirti addio, sr Flavia.

Non possiamo, perché in queste ore ci sembra di rintracciare la tua orma silenziosa e solerte in qualche angolo della casa. Ci è sembrato di scorgerti nel tuo studio, curva sui conti o su di un libro di cucina, in sala da lavoro a dire parole incoraggianti e ad ascoltare. Sei stata, innanzi tutto Sorella per noi e per tutti quelli che hai incontrato, balsamo per l’anima e per il corpo, rifugio nelle ore in cui la paura tratteneva dal pensare al futuro.

Donna di poche parole, donna di parola, se le mura del tuo ufficio potessero parlare, racconterebbero di come il tuo dire diretto, riguardoso, benevolente è stato mille volte balsamo, mille volte traduzione concreta di un modo di educare che fa liberi, perché il tuo sorriso, spoglio di giudizio, sapeva scandire il tempo della consolazione e quello dell’impegno.

Ti rivediamo in tante nostre case, china sulle carte e sulle persone, quasi a venerare la bellezza, a rintracciare la tenerezza di quel Dio che hai sempre servito per primo, col coraggio di lasciarlo in chiesa per andare a ritrovarlo nel cuore e nel corpo di chi soffriva… in tanti luoghi ti rivediamo e sappiamo che dove tu hai seminato briciole di memoria, qualcun altro raccoglierà ceste di riconoscenza.

Non vogliamo dirti addio, ce lo impediscono la gratitudine di tante Figlie del Sacro Cuore che con dedizione, amore e competenza hai servito nei giorni belli e nei giorni gravati dalla preoccupazione, rimanendo accanto, spiando compiaciuta ogni minimo ritorno alla speranza, la gratitudine di tante persone che sapevi sostenere con quell’inconfondibile mitezza tutta tua, che mai ti ha abbandonato, e che rendeva più lievi anche i momenti più gravosi. La tua confidenza in Dio, sorprendente, spesso otteneva l’effetto di far ritrovare confini precisi per le cose da nulla, e orizzonti sconfinati per quelle importanti.

Non possiamo dirti addio, ce lo impedisce l’esserti sorelle, un vincolo che ci unisce non solo nella fede, ma nella certezza di una possibilità: si può essere sorelle, ce lo hai insegnato tu, si può vivere da sorelle senza rinunciare alla libertà, mettendo in gioco la propria perché gli altri abbiano vita, si può essere sorelle al di qua e contemporaneamente al di là del tempo e dello spazio. Ora che hai trovato casa nel Cuore di Dio, che sai che cosa vuol dire eternità, prepara anche per noi stanze in cui possiamo pian piano abituarci a vivere per sempre, a superare il dolore dei distacchi temporanei, ad accogliere la sconcertante semplicità di un Dio che sì, era morto, ma ora vive per sempre, che ama attraverso l’assenza, che custodisce attraverso la lontananza.

Non possiamo dirti addio, sr Flavia e, per ogni volta che vorremo parlare con te, ci diamo appuntamento nel Cuore di Gesù.

... 190° DI FONDAZIONE...



 190° di Fondazione dell’Istituto delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù
 
"Tu, o Dio, non hai bisogno della nostra lode, ma per un dono del tuo amore ci chiami a renderti grazie”.
E’ vero: lodare e glorificare Dio fa bene, anzitutto, a noi.
L’8 febbraio 1831, a Bergamo, è nata la nostra Congregazione, dall’intuizione di mons. Giuseppe Benaglio e dalla tribolata disponibilità della Fondatrice, S. Teresa Verzeri.
Da allora, la terra ha dato il frutto.
Riconoscerlo è gesto di umiltà e confessione di verità, un realistico sguardo alla vita qualche volta incoraggiante e promettente.
Ci siamo ritrovate, da più Paesi, in Città Alta per scrutare il miracolo della terra e dei suoi semi, il calore dei fuochi accesi, nelle vite consumate dalla carità, la danza del vento e il suo soffio su un profetico piccolo gregge, il flusso generoso dell’acqua, benedetta da decenni di storie e di volti. Perché niente è santo se a segnarlo non è l’eterna passione di Dio a plasmare delle vite con la sua stessa santità .
Abbiamo ammirato l’ardore degli inizi, ma anche il nostro di povera gente, felicemente raggiunta da Cristo e ancora incantata dalla vicenda umana e spirituale di Teresa, che è dentro la storia di ognuna di noi.
Un pomeriggio a ricordare, a chiedere Grazia, a sognare… che il miracolo della terra continui, anche solo nella pazienza della semina.
sr G.L.

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