Assemblea Provinciale a San Felice 5 febbraio 2018

Anche oggi apriamo la nostra giornata con l’incontro col Signore Gesù nell’Eucarestia.
Invochiamo con fiducia Dio affinchè si riveli a noi “nella sua dimora”.
Dove abita Dio?
Nelle azioni generate dall’amore, nella storia personale e di comunità, nel nostro stare insieme nel Suo nome.
La Madre Generale apre la mattinata proponendo alcune riflessioni sul valore della LUNGIMIRANZA, che sono di luce per il cammino assembleare; seguono lavori di gruppo.
Dopo un intenso pomeriggio di confronto, chiudiamo il nostro lavoro con un festoso ringraziamento alla Madre Generale sr Beatrice, a sr Giustina, a sr Lorenza, alle segretarie.
Ringraziamo le comunità della Provincia e della Congregazione che si sono fatte presenti con messaggi e che hanno seguito il lavoro assembleare con la preghiera e l’offerta.
Dopo la raccolta delle proposte, con la preghiera si conclude l’Assemblea alle ore 19.30        

   

  

  

   

 

   

 

 

 

 

                                                                   

Assemblea Provinciale a San Felice 4 febbraio 2018

 

Con la Celebrazione Eucaristica, celebrata dal religioso carmelitano padre Simone, iniziamo la nostra giornata.
La Provvidenza ci ha guidate in questa casa “laboratorio di sofferenza”: impariamo a conoscere Dio anche nella prova, uniamoci a Cristo diventandogli simili nel dolore.

I lavori sono poi proseguiti, in mattinata e nel primo pomeriggio, con la presentazione dello strumento di lavoro, una riflessione personale e un lavoro in gruppo, orientati da queste domande:

1.Quali sono, a tuo avviso, gli aspetti – di forza (il già) emersi dallo strumento di lavoro?
2.Quali sono i limiti (il non ancora) – che devono diventare in questa assemblea oggetto di confronto e di     approfondimento, allo scopo di rilanciare il nostro impegno nel prossimo triennio?
3.In base alla tua esperienza e alle tue conoscenze, ti sembra che la valutazione del triennio post Capitolo offerta dalle   comunità sia sostanzialmente esaustiva?
4.Il confronto in assemblea ha concluso la giornata, vissuta con impegno e dedizione da parte di tutte.

Il confronto in assemblea ha concluso la giornata, vissuta con impegno e dedizione da parte di tutte.

     

    

  

                                        

Assemblea Provinciale a San Felice 3 febbraio 2018

L’Accoglienza:
Come non commuoversi di fronte alla calorosa accoglienza delle nostre Sorelle di San Felice?
Caldi abbracci e gioiosi sorrisi per le partecipanti all’Assemblea convenute da ogni comunità.

La preghiera:

Per tutte è iniziata alla stessa ora ma nel segreto della propria stanza, è proseguita in piccoli gruppi ed è culminata nell’assemblea generale che si è pian piano costituita. Lo Spirito non “l’abbiamo seminato, né svegliato, ci siamo impegnate anzitutto a riconoscerlo, accoglierlo, assecondarlo, seguirlo.”

 

I saluti:
La Madre provinciale e la Madre generale ci hanno rivolto un caloroso benvenuto e l’augurio di ottime giornate di lavoro.
Sr Ernestina Gatti ha presentato una riflessione sui contenuti del documento del XXVIII Capitolo generale.
Domani ci attende l’approfondimento dello strumento di lavoro, in gruppo e in assemblea.

 

  

 

 

 

Le nostre esistenze talvolta si guastano, ma Dio, esperto vasaio, è capace di dare loro nuova forma e rinnovata  sostanza

 

 

GRAZIE A TUTTE PER LA VICINANZA

BERGAMO Via Ghirardelli

TACE la CAMPANELLA

E’ stata chiusa, dopo 143 anni, la nostra scuola di Bergamo.
Nata nello storico quartiere di Sant’Alessandro, in via Sant’Orsola, ha visto il susseguirsi di generazioni di alunni, che hanno potuto godere del sereno clima educativo offerto dalle nostre consorelle e da molti altri insegnanti laici.
Proprio perché gli spazi, per ampiezza e per caratteristiche, risultavano angusti per la numerosa popolazione scolastica, nel 1959 la sede era stata trasferita dal centro della città alla moderna e luminosa casa di Via Ghirardelli, accanto allo stadio cittadino.
Anche qui non sono mancate vitalità e qualità, grazie all’appassionata dedizione degli educatori, alla generosa presenza della comunità religiosa, alla collaborazione costruttiva tra la scuola e la famiglia.
Negli ultimi anni, la graduale diminuzione degli allievi, il conseguente appesantirsi dei costi di gestione, anche per il venir meno di sorelle inserite nell’attività scolastica, hanno portato a chiudere la scuola, a decorrere da questo stesso anno scolastico.
Nel mese di giugno, in un clima di tristezza, lenita dalla consapevolezza di aver collaborato fino all’ultimo affinché i giovani allievi potessero completare in serenità l’itinerario scolastico, sono state organizzate due occasioni di incontro, di saluto e di ringraziamento.
Il 9 giugno gli allievi degli ultimi anni, le famiglie e gli insegnanti ancora presenti nell’Istituto, si sono ritrovati in un teatro cittadino per un concerto che ha visto le esecuzioni di artisti “amici della scuola”, i quali, nella semplicità, hanno offerto performance molto apprezzate e di indubbia qualità.
L’incontro si è concluso nei locali della scuola, dove era stato allestito un buffet.
La solennità del Sacro Cuore, il 23 giugno ha visto, invece, il ritrovarsi di ex allieve, di insegnanti del passato, di sorelle che in tanti anni di presenza a Bergamo hanno lavorato nell’opera educativa. Nella Santa Messa, presieduta dal Vicario Generale della Diocesi, Mons. Davide Pelucchi, abbiamo elevato la corale gratitudine a Dio per il bene che ci ha concesso di operare.
Molte le ex allieve presenti, numerosi gli insegnanti, i rappresentanti delle comunità religiose della Diocesi, i Sacerdoti concelebranti, i volontari e le sorelle che negli anni hanno fatto parte della comunità bergamasca.
Abbiamo lodato il Signore per il bene che ha compiuto attraverso la nostra opera; abbiamo invocato misericordia sugli errori commessi e sui limiti che possono aver fiaccato il nostro impegno, implorando luce e sapienza affinché il dono che Santa Teresa Verzeri ci ha lasciato possa trovare, nel futuro, matura e degna espressione.
La comunità religiosa, che non lascia la casa di Via Ghirardelli, è chiamata a “ridisegnare” la propria presenza, con un servizio apostolico che possa intercettare i bisogni educativi del nostro tempo.
Suor Gianna Lessio f.s.c.j.

Da una lettera di Marina Zilio (maturità 1966), ex allieva:

Alcuni anni fa Suor Maria Soregaroli mi telefonò come faceva di consueto la domenica mattina e concluse la sua caritatevole e affettuosa conversazione con un intenso e sentito invito: "IN ALTO I CUORI"!
Seppi, poi, che poche ore dopo era morta, improvvisamente. Il dolore per la perdita è stato immenso, alleviato solo dalla fede.
Sr Maria, oltre ad essere stata una insegnante solerte, paziente e molto preparata, era stata vicina a molte delle sue alunne attraverso gli scritti e il dialogo ben oltre il compimento degli studi, anche per tutta la vita, come nel mio caso. Qualche giorno fa ero a Bergamo, in Istituto, insieme a tante ex alunne, invitata alla Festa del S. Cuore, in occasione della chiusura della scuola. Ho rivisto alcune tra le ex compagne, anch'esse gioiose per il ritrovarsi, ma commosse e dispiaciute per la circostanza. Non sembra vero... La sofferenza per la fine di un così provvido e provvidenziale servizio si è stemperato e acquietato nella solennità della celebrazione e nella Fede.
Ho ancora vivo nella mente il ricordo dei nostri bravissimi insegnanti: Don Mayer (Religione ed Educazione all'Immagine), Don Fornoni (Scienze Naturali, Chimica, Anatomia), Sr Antonia (Lingua Italiana, Storia), Sr Agnesina (Latino), Sr Maria Soregaroli (Matematica, Fisica, Preside) la Sig.na Scanziani (Filosofia), e altre.
Ancor più presente in me e convinta è la riconoscenza alla Santa Fondatrice Verzeri, e a tutte Voi, carissime suore del Sacro Cuore di Gesù, che avete attinto con sacrificio e dedizione alla sua illuminata e provvida regola, ispirando i vostri comportamenti e i vostri metodi educativi a Lei, e creando così le condizioni necessarie affinchè io e migliaia di altre vostre alunne potessimo formarci e istruirci, crescendo secondo natura e nella libertà delle menti e dei cuori.
Grazie, sorelle, per aver invitato noi ex alunne a condividere con Voi la solennità e la sacralità della giornata conclusiva di una storia di amore dedicata dalla vostra congregazione alla città di Bergamo, per lunghi anni.
Grazie per la cordialità e l'affetto che avete dedicato a ciascuna di noi durante l’incontro, facendoci sentire a casa e rinnovando in noi la grande gioia che in passato avevamo nel re incontrare le nostre amatissime suore che sentivamo tutte, oltre che nostre insegnanti, come nostre seconde mamme, alle quali confidare gioie e dolori e dalle quali ricevere conforto e consiglio. Grazie per averci fatto tornare ancora una volta - spero vivamente non sia l'ultima - in Istituto, facendoci sentire nuovamente nel nido accogliente e protettivo dove siamo cresciute e ci siamo formate in cultura, amore in Cristo e umanità. Grazie, grazie e ancora grazie!
Nel ricordo di sr Maria Soregaroli, e con lei di tutte le nostre amatissime suore, saluto dicendo: "In alto i cuori " ...e aggiungo convinta e in trepidante attesa di nuovi e anche imprevisti, ma gratificanti eventi, "Sono rivolti al Signore". Concludo affidando me e le mie carissime compagne alle vostre preghiere.
Una proposta: Perché non creare nel sito web delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù uno spazio dove le ex alunne possano riconoscersi, ritrovarsi fra loro e con le insegnanti, per comunicare ricordi, eventi, conquiste, gioie, dolori, proposte ? Marina Zilio

ARLUNO UN BEL TUFFO NEL PASSATO

 

Il giorno 25 giugno Arluno festeggiava il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale del Parroco don Angelo. Per questa festa don Stefano ha pensato di invitare i presbiteri, i religiosi e le religiose nativi di Arluno.
Il “piccolo resto” delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù: Sr Flavia, Sr Ernestina e Sr Rosaria hanno accolto con grande gioia l’invito. La festa è iniziata con una solenne Concelebrazione Eucaristica ed è terminata con il pranzo consumato al Centro Sacro Cuore.
Per me, oltre alla gioia della festa, questa giornata mi ha fatto rivivere ricordi e mi ha fatto provare grande emozione. Ho lasciato Arluno nel ‘61 quando sono entrata in Noviziato e da allora sono tornata solo per brevi visite ai parenti. In quegli anni la mia famiglia si era trasferita, per motivi di lavoro, a Lainate.
Quel giorno ho incontrato parecchie persone, ma una in particolare mi ha colpito e, quando l’ho vista, tra le altre cose, mi ha detto: “Ester io so tutto di te perché leggo sempre il vostro “ANDIAMO” quindi ho seguito tutti i tuoi spostamenti e sono a conoscenza delle esperienze che tu hai fatto”.
Questo mi ha colpito molto perciò è nato in me il desiderio di comunicarle anche le emozioni di quella giornata, due: la prima è quella che ho provato quando sono entrata nella Chiesa Parrocchiale, luogo dove ho vissuto le tappe più importanti della mia vita cristiana: il battesimo, la prima comunione, la cresima, conferita dal Cardinal Schuster e la Professione Perpetua.
Qui è iniziato il mio cammino di fede, speranza e carità e qui sono state poste le fondamenta solide per poter poi costruire una vita vissuta e donata. Nella mia ricerca vocazionale ho pregato tanto perché Gesù mi facesse capire bene quello che voleva da me.
La seconda ancora più forte l’ho provata quando sono entrata nel cortile del “convento”. Ho avuto forte la consapevolezza che quello che sono ora è frutto dei semi che sono stati seminati nel mio cuore con tanto amore e dedizione dalle sorelle Figlie del Sacro Cuore di Gesù che ho incontrato nella mia giovinezza e adolescenza. Non voglio nominarle per paura di tralasciarne qualcuna. Da loro ho imparato, perché me lo hanno fatto sperimentare, che le persone sono tutte importanti, che ognuno di noi è unico ed irrepetibile, perché la domenica all’oratorio, quando eravamo in tante, nessuno si perdeva nella massa: le Suore avevano una parola da dire ad ognuna, loro si interessavano di noi e noi ci sentivamo amate da loro. Quello che ci dicevano ci scendeva nel cuore. Devo alla loro testimonianza la passione educativa, la passione per Dio e per i fratelli che mi porto dentro.
Una persona solo desidero ricordare in particolare perché è stata lei la prima confidente della mia decisione di farmi suora: Madre Margherita Zago.
Donna di una libertà interiore grandissima, di un amore per Dio e per i Fratelli smisurato. Questa sua passione l’ho vissuta da vicino perché spesso si è servita di me per mandare lettere o messaggi a persone particolari.
Quando ho manifestato ai miei genitori la decisione di diventare Suora mia mamma, che mi conosceva bene, mi disse: “Ester il convento non è per te come farai ad obbedire?”
Nel mio cuore mi sono detta: “Se c’è riuscita Madre Zago, riuscirò anch’io” lei è stata il mio grande testimone.
Carissima amica non ricordo il tuo nome, ma ho sentito il bisogno di farti conoscere anche questo; mi piacerebbe tanto poterti risentire: 030/6919298. Ringrazio tutti i promotori di questa festa. Ti abbraccio
P.S. Chiedo a Maria venerata come Madonna dei Poveri di benedire le famiglie e di proteggere tutti i giovani e le giovani.

suor Rosaria la Ester di un tempo.

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