Il giorno 25 giugno Arluno festeggiava il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale del Parroco don Angelo. Per questa festa don Stefano ha pensato di invitare i presbiteri, i religiosi e le religiose nativi di Arluno.
Il “piccolo resto” delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù: Sr Flavia, Sr Ernestina e Sr Rosaria hanno accolto con grande gioia l’invito. La festa è iniziata con una solenne Concelebrazione Eucaristica ed è terminata con il pranzo consumato al Centro Sacro Cuore.
Per me, oltre alla gioia della festa, questa giornata mi ha fatto rivivere ricordi e mi ha fatto provare grande emozione. Ho lasciato Arluno nel ‘61 quando sono entrata in Noviziato e da allora sono tornata solo per brevi visite ai parenti. In quegli anni la mia famiglia si era trasferita, per motivi di lavoro, a Lainate.
Quel giorno ho incontrato parecchie persone, ma una in particolare mi ha colpito e, quando l’ho vista, tra le altre cose, mi ha detto: “Ester io so tutto di te perché leggo sempre il vostro “ANDIAMO” quindi ho seguito tutti i tuoi spostamenti e sono a conoscenza delle esperienze che tu hai fatto”.
Questo mi ha colpito molto perciò è nato in me il desiderio di comunicarle anche le emozioni di quella giornata, due: la prima è quella che ho provato quando sono entrata nella Chiesa Parrocchiale, luogo dove ho vissuto le tappe più importanti della mia vita cristiana: il battesimo, la prima comunione, la cresima, conferita dal Cardinal Schuster e la Professione Perpetua.
Qui è iniziato il mio cammino di fede, speranza e carità e qui sono state poste le fondamenta solide per poter poi costruire una vita vissuta e donata. Nella mia ricerca vocazionale ho pregato tanto perché Gesù mi facesse capire bene quello che voleva da me.
La seconda ancora più forte l’ho provata quando sono entrata nel cortile del “convento”. Ho avuto forte la consapevolezza che quello che sono ora è frutto dei semi che sono stati seminati nel mio cuore con tanto amore e dedizione dalle sorelle Figlie del Sacro Cuore di Gesù che ho incontrato nella mia giovinezza e adolescenza. Non voglio nominarle per paura di tralasciarne qualcuna. Da loro ho imparato, perché me lo hanno fatto sperimentare, che le persone sono tutte importanti, che ognuno di noi è unico ed irrepetibile, perché la domenica all’oratorio, quando eravamo in tante, nessuno si perdeva nella massa: le Suore avevano una parola da dire ad ognuna, loro si interessavano di noi e noi ci sentivamo amate da loro. Quello che ci dicevano ci scendeva nel cuore. Devo alla loro testimonianza la passione educativa, la passione per Dio e per i fratelli che mi porto dentro.
Una persona solo desidero ricordare in particolare perché è stata lei la prima confidente della mia decisione di farmi suora: Madre Margherita Zago.
Donna di una libertà interiore grandissima, di un amore per Dio e per i Fratelli smisurato. Questa sua passione l’ho vissuta da vicino perché spesso si è servita di me per mandare lettere o messaggi a persone particolari.
Quando ho manifestato ai miei genitori la decisione di diventare Suora mia mamma, che mi conosceva bene, mi disse: “Ester il convento non è per te come farai ad obbedire?”
Nel mio cuore mi sono detta: “Se c’è riuscita Madre Zago, riuscirò anch’io” lei è stata il mio grande testimone.
Carissima amica non ricordo il tuo nome, ma ho sentito il bisogno di farti conoscere anche questo; mi piacerebbe tanto poterti risentire: 030/6919298. Ringrazio tutti i promotori di questa festa. Ti abbraccio
P.S. Chiedo a Maria venerata come Madonna dei Poveri di benedire le famiglie e di proteggere tutti i giovani e le giovani.
suor Rosaria la Ester di un tempo.