Carissime,
l’Annunciazione del Signore è una delle principali feste mariane che la Chiesa ha inserito nel calendario Liturgico, perché celebra l’inizio dell’Incarnazione, il meraviglioso incontro tra il divino e l’umano, tra il tempo e l’eternità. È il Signore che si incarna in Maria, fanciulla ebrea di Nazaret in Galilea, che Dio sceglie come Madre del Suo Unigenito Figlio, primogenito di molti fratelli.
Ma è anche una festa particolarmente cara ad ognuna di noi, alla quale ci prepariamo con la Novena, assimilando ciò che le nostre Costituzioni al N° 72 dicono:
“Maria, nel mistero dell’Annunciazione, è per le Figlie del Sacro Cuore di Gesù il modello più luminoso di quella carità con cui cooperò alla redenzione del genere umano. A Lei si rivolgono con fiducia, perché le aiuti a vivere e a manifestare la gioia di appartenere a Dio e a rinnovare costantemente il dono di sé per un servizio apostolico più fecondo”, per imitare Maria e ripetere il nostro SÌ, così come ha fatto Lei.
Celebrare la festa dell’Annunciazione, in un tempo liturgico in cui la Chiesa è in cammino verso la Pasqua, è sfidante perché ci aiuta a prendere sempre più coscienza che il mistero dell’Incarnazione del Verbo è il grande segno, consegnato agli uomini, dell’amore di Dio per ognuna di noi, per l’umanità tutta.
È l’inizio della grande offerta: quella per cui Gesù dice al Padre: “Ecco, io vengo a fare la tua volontà”. Ma in questa offerta c’è il coinvolgimento pieno di Maria, che al termine del colloquio con l’Angelo dice il suo SÌ come espressione che manifesta l’adesione totale al volere del Signore: “sia fatto di me quello che hai detto”.
L’annuncio in Maria è un ascolto che accoglie e genera: accoglie la Parola e genera il Salvatore. Maria è figura di tutta la Chiesa, di ognuna di noi, chiamate ad accogliere, ad imbeverci della Parola per generare VITA. In un mondo dove la vita viene eliminata, schiacciata, oppressa, la testimonianza del nostro essere donne gioiose, perché totalmente affidate a Colui che tutto può, totalmente disponibili a ripetere il nostro SÌ, è sicuramente portatrice di speranza per chiunque incontriamo.
Rendiamo continuamente grazie al Signore, Padre Santo, perché ci sceglie e ci chiama in questo oggi a ripetere il nostro SÌ che vuole donare speranza e generare vita nuova in Cristo.
Sr Lorenza Morelli fscj
Superiora Provinciale