Sorelle carissime,
al termine di un anno dedicato alla Vita Consacrata, a pochi giorni dal nostro “otto febbraio” e dall’inizio della Quaresima, trovo opportuno meditare e quindi con voi riflettere sulle Parole che Pietro scrive nella sua prima lettera al Capitolo 2, 4-5:
“ Stringendovi a Lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo.”
Mi piace sottolineare il verbo “stringendovi” perché, mi pare, indica proprio il rapporto personale con Cristo iniziato con la consacrazione battesimale e suggellato con la consacrazione religiosa. Siamo “strette” a Lui, “pietra viva”, come figlie, come spose, per un motivo sublime: la costruzione dell’edificio spirituale che è ognuna di noi, che sono i nostri fratelli tutti.
Certo, è lo Spirito che vivifica e santifica la comunità cristiana, la nostra comunità religiosa, ma Egli chiede che ci lasciamo condurre dal Suo soffio, che usciamo da noi stesse per incontrare ed accogliere l’altro, che vinciamo “l’indifferenza verso il prossimo, figlia di quella verso Dio” che minaccia la pace. (cfr. messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace, N°4)
E’ l’indifferenza che fa distogliere i nostri occhi dai fratelli che abbiamo vicino, che ci porta a pensare solo a noi stesse, a creare difese e quindi barriere, ma se la Parola che abbiamo meditato il mattino è conservata nel nostro cuore e diventa luce del cammino lungo la giornata, allora l’indifferenza si supera perché Dio è in noi, è con noi e ci apre al dono, rendendoci sempre più pietre vive capaci di offrire sacrifici spirituali graditi a Dio.
La nostra Fondatrice scriveva: “Procura operare in uno spirito di totale sacrificio, considerandoti vittima offerta all'amore, per puro amore: unisci il sacrificio di te al sacrificio che fece di tutto sé stesso l'Agnello divino al Padre Suo per noi: offriti con Lui per la Società…” e aggiungiamo, per la Chiesa, per il mondo intero.
I sacrifici che siamo invitate ad offrire a Dio sono «spirituali» perché resi possibili dall’azione dello Spirito e da esso animati. Costituiscono la nostra vita di cristiane – religiose che si esprime nelle opere di misericordia che in particolare quest’anno siamo chiamate a rendere concrete, visibili partendo dalle nostre realtà di comunità per riversarle su chiunque incontriamo.
Un invito:
Al termine dell’anno dedicato alla Vita Consacrata e in prossimità della Quaresima, penso sia cosa buona, sempre in libertà di spirito, dopo aver pregato, condividere in Comunità, il bello e il nuovo che è maturato in noi lungo quest’anno e il modo in cui abbiamo orientato l’anno della Misericordia alla luce anche di ciò che ci suggerisce la nostra Fondatrice: «Quel caro Gesù che siete per ricevere non è solo grande, potente, sapiente, ma è altresì buono e misericordioso, e si piace di stare coi miserabili per esercitare la sua misericordia... Viene a voi colle mani piene di grazie, col cuore aperto e bramoso di versare i suoi tesori a chi ne ha uopo. Li domanda e li spera... Basta li vogliate e sono vostri...» (preghiere 03.ver/2.2., p. 2)
Augurandovi buon cammino e buona festa dell’inizio della nostra famiglia religiosa, vi affido, ci affidiamo alla protezione della nostra Fondatrice perché ci guidi e ci aiuti ad essere misericordiose.
Sr Lorenza Morelli fscj
Superiora Provinciale