Sorelle carissime,
sta per iniziare la Novena che ci prepara a celebrare, attraverso la nostra testimonianza, il dono che Santa Teresa è per la Chiesa e in particolare per ognuna di noi.
La Novena ha lo scopo di rianimarci in ciò che è lo specifico del nostro essere consacrate Figlie del Sacro Cuore di Gesù in questo oggi in continuo cambiamento e per questo tanto sfidante. Penso risuoni nel nostro cuore l’incontro che abbiamo vissuto per la consegna del Documento capitolare che, sono certa, già stiamo approfondendo per fare nostri e quindi vivere i contenuti essenziali.
Ho pensato che per meglio assimilare i doni che il Documento ci offre possiamo riviverlo nella Novena ripercorrendo con i due discepoli di Emmaus le tre tappe del loro peregrinare, tappe molto simili al nostro peregrinare segnato da delusione, ripensamento e ritorno a Lui.
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1^tappa:
A partire da…
Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto (Lc.24,13-14)
a) I due discepoli delusi, tristi, sconsolati decidono di tornare alla loro vita.
- Le mie delusioni, le mie tristezze le metto nel Cuore di Gesù come scrive Santa Teresa :”Confessati al Sacro Cuore. Egli stesso si diletta di purificarti, di mondarti, di abbellirti l’anima. Sta sicura che Egli ti toglierà il cuore e ti darà il Suo” (dalle lettere Bg 14 luglio 1835)
b) Parlano dell’accaduto, delle loro speranze deluse.
- Nel mio pensare, parlare, non mi fermo alla cronaca, ma provo a leggere gli avvenimenti alla luce della Parola “La lettura orante della Parola interpella, orienta, plasma la loro vita di Consacrate, apre alla realtà del mondo, fa cogliere e rispondere alle sfide con l’amore del Cuore di Gesù” (Cost. N°69)
c) Ma arriva il terzo.
- Mi impegno ad accogliere le sorelle, ogni sorella con il cuore che sa ascoltare, comprendere. Scrive la Fondatrice:” Gl’interessi di ciascuna siano a tutte comuni: siano divisi fra tutte i piaceri e le afflizioni di ciascuna. Confortatevi, sollevatevi e consolatevi, vicendevolmente, con santo amore di carità…”
( L. Dov. I: Mezzi per mantenere la carità)
Preghiamo:
Resta con noi Signore perché si fa sera.
La sera del dubbio, o Signore,
in cui ogni certezza sembra franare
e lasciare un vuoto inquietante di un andare senza meta;
la sera della crisi, della delusione, di fronte a progetti falliti,
la sera della solitudine, pur in mezzo a tanta gente,
perché manca la pace del cuore, confuso e al buio senza la tua luce;
la sera di una vita tirata a campare, tra miraggi effimeri,
affannosamente cercati, ma alfine deludenti.
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2^ tappa
Ritorno… E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferisce a lui (Lc. 24,27)
a) Dice loro la verità del loro cuore.
- Mi domando se sono “una donna di dura cervice” cioè: non voglio pensare alle meraviglie che il Signore ha operato e continua ad operare in me, attorno a me, nella mia comunità, nella mia Provincia, nonostante me. Leggiamo nella lettera che Santa Teresa scrive il 1° maggio 1848: “Siamo nella mani di un Dio troppo buono per temere che ne venga male: anzi, siamo certe per fede, che Dio dispone il tutto al meglio della sua gloria, e al vantaggio migliore dei suoi eletti”
b) Lungo la strada Gesù celebra la liturgia della Parola, li istruisce donando loro il senso profondo di ciò che è successo: la realizzazione della volontà di Dio.
- Oggi leggerò e vivrò ogni avvenimento alla luce della volontà di Dio che è sempre segno d’amore per me e per l’umanità. Scrive S. Teresa: ” ...prendi il tutto dalle mani di Dio, anzi dall’amorosissimo suo Cuore, e tutto riuscirà facile, soave e dolce…”
(Lett. del 5 gennaio 1840)
c) Il cuore dei due cambia: da cuore di pietra diventa cuore di carne
- Gesù è nel mio cuore, ma è anche nel cuore delle mie sorelle che oggi sono invitata a : ” tutte riguardarle, quali sono, anime dilette di Dio, Spose di Gesù Cristo, e, come tali, venerarle dentro di voi e onorarle coi vostri modi” (L. Dov. I, Mezzi per mantenere la carità)
Preghiamo:
Resta con noi Signore perché il giorno volge al declino:
il giorno della giovinezza e della vecchiaia;
della gioia e del dolore;
del successo e del fallimento;
della salute e della malattia; il giorno della nostra vita,
vigilia della tua Pasqua.
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3^ tappa
Verso dove…
…e partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme… ( Lc. 24,33)
a) I due, senza indugio, tornano a Gerusalemme per raccontare…
- Vivo la giornata di oggi nella lode e nel ringraziamento al Signore che mi salva sempre, mi dona se stesso nell’Eucarestia e faccio memoria della cose grandi che Lui ha operato in me ripetendo il ritornello del salmo 145: “O Dio, mio re, voglio esaltarti e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.”
b) La missione inizia.
- Se ho capito davvero che Gesù è Colui che conosce la verità piena del cuore di ogni uomo, per il quale ha donato la Sua vita, non posso restare indifferente dinanzi a tanti fratelli che vivono, lavorano, soffrono e muoiono senza averlo incontrato: la mia missione oggi è meditare, custodire ciò che le mie Costituzioni al N°36 dicono: “Fondano la loro identità missionaria nel mistero del Verbo Incarnato, - che passò facendo del bene a tutti - per la gloria del Padre, divengono prolungamento della sua umanità nella storia e cooperano con Lui all’opera della salvezza. Il loro primo apostolato è la testimonianza della vita consacrata.”
c) Cristo è risorto!
- Come i discepoli di Emmaus, riconosciuto il Signore, corrono nella notte per annunciare che Cristo è vivo, cammina sulle strade degli uomini, spezza il pane per loro, anch’io corro per annunciare che il Signore risorto è presente, cammina con me e mi conduce verso il Padre. Nella lettera del 31 marzo 1844 Santa Teresa scrive: ” Nella santa Pasqua si risorga con Gesù, e lo spirito sia allegro, l’anima sollevata, confortato il corpo e ferma la volontà in una vita migliore. Coraggio e confidenza in Dio”
Preghiamo:
Resta con noi, Signore,
per rinnovare nel profondo di noi stesse l'ardore del cuore;
per capire che l'unica vita riuscita
è quella trasformata in segno della tua presenza,
accanto a tanta gente delusa e mendicante amore;
la vita capace di esplodere nella gioia
di dare la grande notizia:
Davvero Cristo è risorto!
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Sorelle carissime, in questa Novena proviamo davvero a ripercorrere con i due discepoli di Emmaus le tre tappe che li hanno portati a riaffidarsi a Colui che tutto può e ad annunciarLo risorto perché anche noi alla luce di ciò che preghiamo, meditiamo, conserviamo nel nostro cuore, possiamo diventare sempre più testimoni credibili dell’Amore che salva. Alla nostra Santa Fondatrice chiediamo reciprocamente il dono dell’ascolto profondo della Parola perché diventi sempre più vita della nostra vita. E allora, Buona Novena con l’augurio che la nostra festa abbia il sapore della Parola che trasforma la nostra vita e la rende sempre più simile a quella di Gesù.
Suor Lorenza Morelli
Superiora Provinciale
Verona,15 ottobre 2014