... NON POSSIAMO DIRTI ADDIO...

Non possiamo dirti addio, sr Flavia.

Non possiamo, perché in queste ore ci sembra di rintracciare la tua orma silenziosa e solerte in qualche angolo della casa. Ci è sembrato di scorgerti nel tuo studio, curva sui conti o su di un libro di cucina, in sala da lavoro a dire parole incoraggianti e ad ascoltare. Sei stata, innanzi tutto Sorella per noi e per tutti quelli che hai incontrato, balsamo per l’anima e per il corpo, rifugio nelle ore in cui la paura tratteneva dal pensare al futuro.

Donna di poche parole, donna di parola, se le mura del tuo ufficio potessero parlare, racconterebbero di come il tuo dire diretto, riguardoso, benevolente è stato mille volte balsamo, mille volte traduzione concreta di un modo di educare che fa liberi, perché il tuo sorriso, spoglio di giudizio, sapeva scandire il tempo della consolazione e quello dell’impegno.

Ti rivediamo in tante nostre case, china sulle carte e sulle persone, quasi a venerare la bellezza, a rintracciare la tenerezza di quel Dio che hai sempre servito per primo, col coraggio di lasciarlo in chiesa per andare a ritrovarlo nel cuore e nel corpo di chi soffriva… in tanti luoghi ti rivediamo e sappiamo che dove tu hai seminato briciole di memoria, qualcun altro raccoglierà ceste di riconoscenza.

Non vogliamo dirti addio, ce lo impediscono la gratitudine di tante Figlie del Sacro Cuore che con dedizione, amore e competenza hai servito nei giorni belli e nei giorni gravati dalla preoccupazione, rimanendo accanto, spiando compiaciuta ogni minimo ritorno alla speranza, la gratitudine di tante persone che sapevi sostenere con quell’inconfondibile mitezza tutta tua, che mai ti ha abbandonato, e che rendeva più lievi anche i momenti più gravosi. La tua confidenza in Dio, sorprendente, spesso otteneva l’effetto di far ritrovare confini precisi per le cose da nulla, e orizzonti sconfinati per quelle importanti.

Non possiamo dirti addio, ce lo impedisce l’esserti sorelle, un vincolo che ci unisce non solo nella fede, ma nella certezza di una possibilità: si può essere sorelle, ce lo hai insegnato tu, si può vivere da sorelle senza rinunciare alla libertà, mettendo in gioco la propria perché gli altri abbiano vita, si può essere sorelle al di qua e contemporaneamente al di là del tempo e dello spazio. Ora che hai trovato casa nel Cuore di Dio, che sai che cosa vuol dire eternità, prepara anche per noi stanze in cui possiamo pian piano abituarci a vivere per sempre, a superare il dolore dei distacchi temporanei, ad accogliere la sconcertante semplicità di un Dio che sì, era morto, ma ora vive per sempre, che ama attraverso l’assenza, che custodisce attraverso la lontananza.

Non possiamo dirti addio, sr Flavia e, per ogni volta che vorremo parlare con te, ci diamo appuntamento nel Cuore di Gesù.

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